Northern Gods
Clan
Solstizio d'Inverno: Yule
Pur facendo uso dei medesimi simboli e orientato nelle medesima direzione, il rituale "odinista" si differenzi non poco da quello "wiccan". Ciò è ovviamente dovuto alle diverse specificità culturali e alle diverse sensibilità proprie delle cultura vichinga e norrena da una parte e celtico-neopagana dall'altra.
Nel tentativo di produrre una sintesi tra tali culture e sensibilità (il Clan, dopo tutto, è punto di convergenza tra di esse), ho estrapolato la seguente proposta di un Rituale. Anch'esso, come il rituale wiccan, prevede che, oltre al Sovrano, siano 4 i celebranti: la Sacerdotessa e le tre personificazioni della Triplice Dea. La Cerimonia ha luogo nottetempo, in una Sala consacrata. L'Altare è orientato in modo che il Popolo possa fronteggiarlo da Nord. A Sud, a Est e ad Ovest dell'Altare sono posizionate le tre Candele.
Sovrano, posizionato dietro l'Altare, legge alcuni passi dell'Havamal :
“Ghermisce e si protende quando viene al mare l'aquila, all'antico mare.
Così è l'uomo che nella folla avanza e pochi lo sostengono.
Ottimo è il fuoco presso i figli degli uomini e la vista del sole;
la propria salute se si può averla, e una vita senza vergogna.
Muoiono le mandrie, muoiono i parenti, morirai tu stesso allo stesso modo.
Ma la fama non muore mai per chi se ne è fatta una buona.
Muoiono le mandrie,muoiono i parenti, morirai tu stesso allo stesso modo.
Una cosa conosco che mai muore: la reputazione di chi è morto.
A sera si deve il giorno lodare, la moglie, quando è cremata, la spada, quando è provata,la fanciulla, quando è sposata,il ghiaccio, quando è attraversato,
la birra, quando è bevuta.”
*La Sacerdotessa e le 3 Donne raggiungono l’Altare. Ognuna reca una fiaccola spenta. Le donne si posizionano ciascuna presso una Candela (a Ovest l'Anziana, a Sud la Madre, a Est la Fanciulla)*
La Sacerdotessa dice:
Questa è la stagione dell'Anziana, il tempo della Dea d'Inverno.
Stanotte celebriamo la festa del Solstizio, la rinascita del Sole, ed il ritorno della luce sulla Terra.
La Ruota dell'Anno compie un nuovo giro, e con essa noi onoriamo l'eterno ciclo di nascita, vita, morte e rinascita.
Prima l'Anziana *prende la sua candela e la tiene sollevata*,
poi la Madre *prende la sua candela e la tiene sollevata*
e infine la Fanciulla *prende la sua candela e la tiene sollevata*.
La Sacerdotessa *accende le tre candele*.
Poi la Sacerdotessa riprende la parola:
O Anziana, la Ruota dell'Anno di nuovo ha girato. E' tempo che la Fanciulla venga e reclami quel che è suo. Così tu giaci come l'inverno, e lei rinasce una volta ancora.
*L'Anziana *si toglie il velo e lo porge alla Madre*.
La Madre *posa il velo sulla testa della Fanciulla.*
L'Anziana dice:
Ora le giornate saranno più lunghe, ora il Sole ritornerà.
La mia stagione è finita, la stagione della Fanciulla ha inizio.
Ascoltate la saggezza di coloro che sono venuti prima di voi, ma siate saggi abbastanza da trovare una via che sia soltanto vostra.
Quindi la Fanciulla dice:
Grazie per la saggezza dei tuoi anni, e per aver condotto la stagione sino al termine.
Ti fai da parte perché il nuovo anno inizi, ed è per questo che ti rendiamo onore.
La Sacerdotessa riprende la parola, e dice:
Tutto muta quando nuova vita rinasce, ed il morto si dissolve, di nuovo nella terra.
La Ruota dell'Anno ancora ha girato, sempre variabile, eppure sempre costante, ed il ciclo prosegue ininterrotto.
Dea d'Inverno, posa il tuo sguardo su di noi stanotte, che il Solstizio si avvicina.
Portaci amore, saggezza, forza e pace, e la Terra sia benedetta in tuo nome.
Tutti i presenti ripetono: Così sia !
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Imbolc, festa della primavera
Questa festa si celebra il primo giorno di febbraio, anche essa è stata cristianizzata, come Yule, e prende il nome di Candelora.
La luce che è nata al Solstizio di Inverno comincia a manifestarsi all’inizio del mese di febbraio: le giornate si allungano poco alla volta e anche se la stagione invernale continua a mantenere la sua gelida morsa, ci accorgiamo che qualcosa sta cambiando. Le genti antiche erano molto più attente di noi ai mutamenti stagionali, anche per motivi di sopravvivenza. Questo era il più difficile periodo dell’anno poiché le riserve alimentari accumulate per l’inverno cominciavano a scarseggiare. Pertanto, i segni che annunciavano il ritorno della primavera erano accolti con uno stato d’animo che oggi, al riparo delle nostre case riscaldate e ben fornite, facciamo fatica ad immaginare.
Presso i Celti l’1 febbraio era Imbolc (pronuncia Immol’c) detta anche Oimelc o Imbolg. L’etimologia della parola è controversa ma i significati rinviano tutti al senso profondo di questa festa. Infatti Imbolc pare derivare da Imb-folc, cioè “grande pioggia’ e in molte località dei paesi celtici questa data è chiamata anche “Festa della Pioggia”: ciò può riferirsi ai mutamenti climatici della stagione ma anche all’idea di una lustrazione che purifica dalle impurità invernali.
Invece Oimelc significa “lattazione delle pecore” mentre Imbolg vorrebbe dire ‘nel sacco” inteso nel senso di “nel grembo” con riferimento simbolico al risveglio della Natura nel grembo della Madre Terra e con un riferimento più materiale agli agnelli, nuova fonte di cibo e di ricchezza, che la previdenza della Natura e degli allevatori avrebbe fatto nascere all’inizio della buona stagione.
L’allattamento degli agnelli garantiva un rifornimento provvidenziale di proteine. Il nuovo latte, il burro, il formaggio costituivano spesso la differenza tra la vita e la morte per bambini e anziani nei freddi giorni di febbraio.
Imbolc è una delle quattro feste celtiche, dette “feste del fuoco” perché l’accensione rituale di fuochi e falò ne costituiscono una caratteristica essenziale. In questa ricorrenza il fuoco è però considerato sotto il suo aspetto di luce, questo è infatti il periodo della luce crescente.
Nel culto irlandese di Imbolc, o Festa di mezzo inverno, le divinità coinvolte sono: Brighit (o Bride), rappresentata spesso come tre sorelle (fanciulla vergine, madre feconda e vecchia) ovvero le tre manifestazioni e fasi della natura. il nome Brighit viene dal gaelico «Brig» che vuol dire «Potente e Ispirata», Brighit infatti, é la potente Dea del cambiamento, la trasformazione, la divinazione, la poesia e tutto quanto ha a che fare con l’ispirazione.
In epoca cristiana Brighit è divenuta Santa Brigida ed ha conservato tutti i suoi attributi, ovvero il fuoco, l’acqua, il grano, il serpente (a volte rappresentato da un bastone), la croce di Brighit e il mantello di colore verde.
La divinità maschile che presiede a questa festa è il dio Kernunnos, divinità antichissima, venerata anche in Italia dalla popolazione Camuna, egli rappresenta il Sole ma anche le forze primordiali della natura che si risvegliano e fecondano la Dea.
Nella tradizione di Roma antica (o dei Gentili), invece, la festività porta il nome di Lupercalia ed è consacrata a Giunone e al dio Fauno.
Giunone è la moglie e madre per eccellenza, secondo la leggenda ella ridiede alle donne romane, divenute tutte sterili, la fertilità, grazie ad un rito, in seguito ripetuto ogni anno durante i Lupercali.
Fauno Luperco, il dio romano metà uomo e metà cervo, rappresenta, come Kernunnos, l’energia maschile fecondante.
Nella tradizione di Roma antica (o dei Gentili), invece, la festività porta il nome di Lupercalia ed è consacrata a Giunone e al dio Fauno.
Giunone è la moglie e madre per eccellenza, secondo la leggenda ella ridiede alle donne romane, divenute tutte sterili, la fertilità, grazie ad un rito, in seguito ripetuto ogni anno durante i Lupercali.
Fauno Luperco, il dio romano metà uomo e metà cervo, rappresenta, come Kernunnos, l’energia maschile fecondante.
Lupercali: In questa celebrazione, dedicata a Fauno Lupercus, due ragazzi di famiglia patrizia venivano condotti in una grotta sul palatino, consacrata al Dio, al cui interno i sacerdoti, dopo aver sacrificato delle capre, segnavano loro la fronte con il coltello tinto del sangue degli animali. Il sangue veniva poi asciugato con della lana bianca bagnata nel latte, e subito i due giovani dovevano sorridere.
A quel punto i due ragazzi dovevano indossare le pelli degli animali sacrificati; con la medesima pelle venivano quindi realizzate delle striscie (dette februa o anche amiculum Iunonis) da usare a mo' di fruste. Così acconciati e con le strisce in mano, i due giovani dovevano correre attorno alla base del Palatino percuotendo chiunque incontrassero, in particolare le donne che si offrivano volontariamente ad essere sferzate per purificarsi e ottenere la fecondità.
Un altro momento particolare della festa era la 'februatio', la purificazione della città, in cui le donne giravano per le strade con ceri e fiaccole accese, simbolo di luce.
RITUALI:
Un rituale che possono eseguire tutti consiste nel procurarsi tre candele di colore bianco e disporle in un triangolo, con la punta rivolta verso nord. Nel centro del triangolo così disposto si pone un calice di acqua (simbolo della purificazione) o di latte (simbolo del nutrimento della nuova vita).
Dopo un breve rilassamento, seduti o in piedi, ci si muove verso la candela a nord, la si accende e si dice
“Signora dell’Inverno, ti dico addio, la tua stagione è terminata”.
Si visualizza il gelido potere dell’inverno che si allontana. Dopo avere sostato un po’, ci si sposta alla candela di sud-est, la si accende e si dice
“Signora della Primavera, ti offro un caloroso benvenuto, la terra è il tuo letto”.
Si visualizza il gioioso potere della primavera che si avvicina.
Dopo un po’ si va alla candela di sud-ovest, la si accende e si dice
“Signora dell’Estate, presto io ti chiamerò e risveglierò il tuo amante”.
Si visualizza il potere ancora lontano della bella stagione, desideroso di nascere e pulsante di vita nel sottosuolo.
Quando ci si sente pronti, si va al centro del triangolo, si raccoglie il calice e si dice
“Io bevo il potere della Triplice Dea. Possa questo potere diffondersi su tutta la terra per segnare la nascita della primavera”.
Si beve dal calice e si immagina il potere che fluisce in noi, attraverso di noi per risvegliare la Natura. andando a ciascuna delle candele, nell’ordine in cui sono state accese: si spengono dicendo mentalmente o ad alta voce
“Va’ fuoco e caccia l’inverno, riscalda la terra e risveglia la primavera”
Un rituale più complesso ci viene descritto sul sito “Antica Quercia”
Se si usa l’altare per questo rituale, è bene ricoprirlo con un panno rosso ed anche il braciere va addobbato con nastri del medesimo colore.
Tutta l’area del cerimoniale va ornata con rose bianche e scarlatte e sull’altare andranno posizionate tre candele rosse ed una centrale più grande di colore bianco.
Dentro il calice cerimoniale andrà versato del sidro amabile.
Poco prima dell’inizio della cerimonia si accenderà la candela bianca e tutti i partecipanti faranno un cerchio tenendosi per mano, mediteranno e respireranno per purificarsi pensando alla figura della Grande Madre simbolo di rigogliosa vita e di risveglio.
Il druido allora annuncerà:
Prepariamoci a consacrare noi stessi per onorare al meglio i Grandi Antichi e dare il benvenuto alla vergine in fiore. Qui e in questo tempo, che non appartiene al tempo; Qui e in questo luogo, che non è alcun luogo, qui e ora, in questo giorno che non è un giorno perché a cavallo di realtà diverse e lontane.
Un’ancella della sacerdotessa accende le tre candele rosse e dice:
La Signora sta venendo e noi le diamo il benvenuto. Le creature libere e selvagge sentono che si sta avvicinando perché il mondo tutto attorno rifiorisce alla vita, campi e foreste si ridestino nella loro rinnovata purezza.
La sacerdotessa porgendo ad ogni partecipante la candela bianca reciterà:
Tre dame giungono da oriente con canti, erbe e ferro preziosamente lavorato. Torna, ritorna ancora, oh candido cigno, sposa dai biondi capelli!
Tutti:
Che il fondo della mia anima possa essere purificato! Oh Dea dal triplice volto, fa scendere su di me la tua protezione benefica!
La sacerdotessa benedicendo il calice con il vino dirà:
Possa questo vino della stagione che viene essere ripieno dei doni della Signora, novello, fresco, frizzante, ci sia concesso, bevendone, godere di tutti i suoi poteri e della sua energia, che sia benedetto! Cosi sia!
Partendo dal druido offrirà un sorso a tutti i partecipanti:
Che tu sia sostenuto e nutrito, con la benedizione della graziosa nostra Signora e del suo compagno d’inverno!
E ogni partecipante prima di bere risponderà:
Bevo in onore dei nostri Antichi Dei, della nostra graziosa Signora e della stagione che sta per venire, una stagione di amore e calore.
Dopo che tutti hanno bevuto il druido inginocchiandosi davanti l’altare e levando al cielo le braccia invoca:
Oh Dea e Dio degli antichi sentieri, spargete la vostra benedizione con generosità! E che il mondo possa, ancora una volta, essere ricondotto lungo la via della pace e della felicità!
Siamo alla fine del rito, si spengono le candele si festeggia con musiche e danze gioiose.
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Rituale di Ostara
Il 21 Marzo si celebra Ostara. Quest’anno l’Equinozio avrà inzio il giorno 20 alle ore 23.21. E’ uno degli otto Sabbath della religione neopagana il cui scopo è quello di celebrare la rinascita e la rigenerazione della natura. Appunto per questo è stata scelta come data il 21 Marzo, dato che rappresenta il primo giorno di primavera. Viene considerata anche la festa della fertilità e il suo simbolo è la Lepre, animale che prolifica con molta rapidità.
L'etimologia della parola Ostara ci riconduce ad Eostre, la stella dell'Est o Venere, dea della fertilità collegabile nell'aspetto divino all'Isthar babilonese e all'Afrodite greca. L'animale totem di Primiera è la lepre, anch'essa simbolo di fertilità, tanto da divenire considerato in alcuni casi uno dei tanti "famigli" delle streghe e essere associato a diverse divinità lunari come Freya, Iside, Afrodite e la stessa Eostre. L'abitudine di consumare uova di cioccolato o uova naturali decorate per la ricorrenza deriva da un'usanza pre-cristiana, essendo l'uovo stesso un emblema vitale di rigenerazione e di creazione, tanto da far supporre l'idea della nascita dell'universo attraverso la schiusa del guscio di un uovo, quale portatore del precursore germe di vita, nell'immaginario di tantissime civiltà. Un uovo divino quindi, generato da una Grande Dea e schiuso agli occhi del nulla più assoluto dal Dio maschile, esordio essenziale per la nascita di tutte le cose.
Ma se l'uovo è l'emblema della festa di Primiera, la sua erba sacra è il trifoglio, rappresentato sovente come il Triskele ed accomunato dagli irlandesi alla ruota solare, al Cerchio magico ed agli Elementi. Primiera è il risveglio di tutta la natura dal lungo letargo invernale, lasso di tempo in cui il seme germogliato a Candelora comincia appieno la sua manifestazione di forza prorompente.
Metaforicamente parlando, invece, rappresenta la rinascita della vita di un individuo, quindi è il momento giusto per ricominciare da zero e organizzare la propria vita in maniera differente. In questa festività, si usa andare a fare delle lunghe passeggiate per contemplare le bellezze della natura. Si raccolgono almeno tre fiori di campo che porterete a casa e che potrete porre in un vaso o attorno al vostro cerchio, essi rappresenteranno i vostri pensieri e il vostro stato di quel momento. Solitamente, si colgono dei fiori d’ istinto e sarebbe carino verificare, in un libro, il loro significato , potrebbero aiutarvi a meditare. Inoltre, in questa giornata, potreste piantare qualsiasi seme o pianta da utilizzare per i vostri lavori a partire dalla cosmesi per poi finire con i sacchetti propiziatori. Date uno scopo a ciò che piantate, costruite il vostro giardino magico, così che, durante l’anno, quando ne avrete bisogno, potrete cogliere le erbe per tutti i vostri lavori.
Il rituale che vi spiegherò, lo potrete svolgere la notte tra il 20 e il 21 Marzo. Prendete dei fiori possibilmente di campo e colti da voi stessi. Deponeteli attorno al cerchio e spargeteli per terra. Prendete il vostro calderone e riempitelo con acqua di fonte, se non potrete avere a disposizione l’acqua di fonte, utilizzate quella del rubinetto e mai quella della bottiglia (l’acqua deve essere viva, quella della bottiglia, in magia viene considerata un acqua morta). Mettete all’interno del calderone ulteriori fiori e boccioli da voi raccolti. Create una corona di fiori da indossare. Se siete sfortunati e vivete in città, addornate il vostro altare con una semplice pianta che avrete posto in un vaso. Mettete sull’altare le candele, l’incenso ( 3 parti di incenso puro, 2 parti di sandalo, 1 parte di benzoino,1 parte di cannella, qualche goccia d olio di patchouli…. se non disponete di tutti questi incensi andrà benissimo solo uno di questi) e create il vostro cerchio invocando gli elementi. Dopo di che recitate il Canto di benedizione, poi invocate la Dea e il Dio .
Sacerdote o Sacerdotessa in piedi d'avanti all'altare dice:
Oh Grande Dea,
Ti sei liberata della prigione di ghiaccio dell’inverno.
Adesso tutto rifiorisce.
La vita si rinnova con la tua magia,
Madre Terra.
Il Dio si espande e risorge,
Carico di passione giovanile.
E prorompe la promessa dell’estate.
"Mettetevi in contatto con l'energie di tutta la natura che si risveglia"
Cammino sulla Terra in amicizia, non per dominio.
Dea Madre e Dio Padre, Infondetemi l’amore per tutte le cose viventi,
Attraverso questa pianta.
Insegnatemi a rispettare la Terra e tutti i suoi tesori.
Che io possa non dimenticarlo mai.
Madre Terra è giunta l’ora di ridestarsi, altrimenti questo baccano non potrà arrestarsi.
Giunta è l’ora di svegliarsi e risplendere, di rinnovare la vita perché rigogliosa e bella possa ritornare e così sia.
Tutti insieme ripetono: Così sia!
"Adesso Meditate sul cambiamento delle stagioni della vostra vita, cercate di attingere il meglio dalla rinascita della natura. Concentratevi sul vostro obiettivo di cambiamento positivo e da li continuate ad attingere il bene."
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Rituale di Beltane
Il rituale di Beltane è da celebrarsi intorno al 1° di Maggio. Il posto ove si svolgerà va abbellito da rami di salice e da fiori primaverili, le musiche devono ispirarsi al senso magico e al rinnovamento della vita come le danze dovranno essere energiche e gioiose. Per i fratelli maschi è bene organizzare dei tornei di forza come duelli con la spada dove il vincitore verrà nominato dalla propria compagna RE DELL’ESTATE. Indispensabile anche innalzare il palo di Maggio dove alla cima verrà ornato di ghirlande e fiori intorno al quale le coppie eseguiranno danze sensuali ed allusive in onore alla fertilità ed al rifiorire della vita. Si cucinerà anche la torta di Beltane fatta di latte miele ed uova. Il rituale è bene eseguirlo all’aperto in quanto sarà necessario accendere un falò e sopra all’altare andrà collocato come per il rituale di Samhain un elmo con corna e naturalmente il luogo sarà inglobato da un cerchio protettivo di un diametro di 4 metri e mezzo.
Inizio del cerimoniale:
La sacerdotessa invita gli adepti a braccia aperte.
Fratelli e compagne tutte ci incontriamo in questa sacra felice e magica notte per celebrare il ritorno dell’estate, della vita, delle cose rinnovate e nuove. Ora chiamo presso di me colui che impersona il Dio.
All’invito una giovane ancella porra’ sul capo del sacerdote l’elmo cornuto e gli consegnera’ la spada rituale dopo egli invochera’:
Oh mia signora, come il potere del Dio viene in questa stagione soppiantato dal calore della Dea, cosi’ possa io onorarti.
La sacerdotessa risponde:
Recedi! Hai avuto il tuo periodo di dominio. Hai ancora sufficiente vigore per fronteggiare la Signora che ti sta di fronte?
Il sacerdote replica:
NO cosi’ e’ stato stabilito.. non posso.
Il freddo lasci il passo al caldo, la morte si ritiri ancora una volta al cospetto della vita trionfante.
Rimetto a te il mio potere.
Inchinandosi davanti alla sacerdotessa e le consegna la spada.
La sacerdotessa va’ verso l’altare e si siede mentre il sacerdote si sfila l’elmo e lo poggia dolcemente sul capo della sacerdotessa mentre lei terra’ la spada come uno scettro segno di potere.
A te con amore rimetto il mio regno.
La sacerdotessa lo ringrazia e lo invita ad accendere il falo’ dicendo:Oh voi fratelli dell’arte felice impongo che si danzi!
Che noi tutti e coloro che noi amiamo possano essere sollevati in questa nuova stagione che arriva dai crucci dell’umanita’ e dall’impeto degli elementi.
Che la gioia per la vita e per l’arte suprema della magia sia sempre con noi!
Come io danzero’ cosi’ voi farete!A queste parole la sacerdotessa ripone l’elmo e la spada sull’altare e dara’ l’inizio alle musiche e alle danze.
Alla fine del ballo si consacreranno i dolci ed il vino che verranno consumati.
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Rituale di Litha
Litha (Midsummer, Festa dell’Estate, Notte di San Giovanni, Le Erbe) corrisponde al fenomeno stagionale conosciuto come Solstizio d’Estate. Il Sole si ferma nuovamente ma questa volta a sfavore dell'Oscurità, infatti Litha è il giorno più lungo dell’anno (al contrario del Solstizio d’Inverno). La parola deriva probabilmente daLigo, Ligo, un ritornello cantato dalle popolazioni nordiche durante la ricorrenza. Gli antichi sassoni accendevano falò e ballavano nelle foreste commemorando la felicità del Ritorno della Luce, si intrecciavano corone e si addobbavano le porte delle case con betulle e fiori come protezione. I Sassoni consumavano l’Idromele, un bevanda alcolica di miele e acqua fermentata mentre in Scozia si avviavano giochi e gare artistiche – sempre nella terra scozzese si celebrava lo spirito del grano chiamato John Barleycorn, bruciando fantocci rappresentati la sua forza infuocata e ridestata.Mentre a Yule il Re Agrifoglio vinceva contro il Re Quercia, a Litha i destini si capovolgevano, la battaglia fra i due “campioni” del villaggio si ripeteva riportando l’equilibrio sulla Terra. Una tradizione comune a tutte le popolazione e radicata in ogni tradizione popolare è la raccolta delle erbe che si credeva benedette dalla rugiada magica del mese di Giugno. E’ il caso delle usanze della Notte di San Giovanni, festività cristiana sovrapposta a Litha per eliminarne il culto; in questa notte le streghe raccoglievano le erbe da utilizzare negli incantesimi e nelle cure erboristiche, interpretavano i segni del destino e ballavano vestendosi dei fiori estivi.
Rituale di Litha
Addobbate l’Altare coi simboli e colori del Sabba. Disponete ad Ovest un Calderone pieno di acqua profumata e fiori di stagione. Consacratevi con olio di iperico.
Eseguite un ballo lento volto alla concentrazione. Il praticante uomo porterà la Bacchetta fallica a simbolizzare il Dio nascente negli Inferi mentre la donna la Scopa Fallica indicante la potenza maschile unita al grembo (la parte terminante della scopa).
Radicamento e Centratura sul Chakra.
Quando la concentrazione ed il silenzio saranno ripristinati, il praticante (o Sacerdote) inizierà un canto introduttivo inerente alla tradizione wiccan.
Creazione dello Spazio Sacro, sigillando con 4 Sei Heki.
Innalzamento del Cerchio con la Coppa.
Assunzione della Posizione della Dea (donna), del Dio (uomo).
Flagellazione di 8 colpi per purificare il corpo e lo spirito, innescando l’input estatico.
Segue il Tema Stagionale compiuto verso Ovest nella posizione della Dea oppure tracciando un Choku Rei:
L’energia divina vibra in ogni angolo della Terra, la serenità e la pace abbraccia le creature viventi cullandole e proteggendole da ogni male. Celebro la forza dell’Estate al suo culmine, la potenza dell’Antica Arte insegnata agli uomini dalla Dea, nostra Signora. Celebro il culmine dell’Estate (rip. 2 volte). Sia glorificata la Madre e la Sposa, Dea della Vita e dell’Amore, Maestra di Conoscenza e Magia.. Non c’è parte del mio corpo che non sia degli Dei. Discendi, oh Dea, su questo tuo figlio/figlia (nome).
Consacratevi nuovamente con l’olio.
Minuto di silenzio e meditazione. Segue l’Invocazione sempre ad Ovest impugnando la Coppa:
Grande del Cielo, Potere del Sole, io ti invoco coi tuoi antichi nomi Michael, Balin, Artù, Lugh, Herne. Scendi, come nell’Antichità, su questa terra. Innalza la tua splendente lancia per proteggermi. Bandisci i poteri della Tenebra, donaci terreni boscosi, campi verdi e prati lussureggianti ricolmi di fiori, frutti e grano. Conducimi sulla collina della visione mostrandomi il Percorso dei Remi degli Dei.
Tracciate un Pentagramma d’Invocazione dell’Acqua ad Ovest.
Immergete la Coppa nel Calderone riempiendola. Versate lentamente l’acqua sul proprio corpo dicendo:
Ballo sul Grembo della Dea, sul Calderone della Vita benedicendomi col tocco di questa acqua consacrata mentre il Sole, il Signore della Luce, arriva nella sua forza e nel segno dell’Acqua della Vita.
Immergete la Bacchetta ed aspergete l’intero Cerchio dicendo:
Lancia al Calderone, Lancia al Santo Grail! Spirito alla Carne, Maschile al Femminile, Sole alla Terra.
Portate le offerte a Sud in onore degli Dei.
Ballare deosil attorno al Calderone.
Banchetto.
Tracciate un Pentagramma di Bando dell’Acqua ad Ovest.
Congedo e Riassorbimento del Cerchio.
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Rituale di Lunghnasadh
Lughnasadh, “Festa di Lugh” (pronuncia Lunasà o Loonasa) è l'ultimo grande Sabba di fuoco della Ruota dell'Anno. Il nome deriva da Lugh, un'antica divinità celtica incarnante la forza, la virilità, le arti e l'energia infuocata della Luce, l'etimologia del suo nome ha molte varianti che rivelano il grande influsso che ebbe nell'Antichità tanto da essere alla base del nome delle città europee Lione, Lucca, Leiden e Lugano. Il mito narra che Lugh possedeva sangue misto essendo nato da Ethniu, figlia di Balor dei Fomoriani e Cian deiThuatha dé Dannan, nell'infanzia ricevette perciò gli insegnamenti di entrambe le tribù: dai Fomoriani apprese l'arte bellica, l'efferatezza e la violenza (questa popolazione spesso era identificata con forze caotiche e primordiali simili a demoni) mentre dai Thuatha dé Dannan (i Figli della Dea Dana) apprese i segreti della magia, l'uso delle erbe, le arti plastiche come la scultura. Successivamente fu affidato alle cure di Tailtu (o Tuiltun), Regina dei Fir Bolg, alla quale dedicò una festa, celebrata nel suo giorno e conosciuta come Aenach Tailteann che si fuse con Lughnasadh. Il motivo di tale dono da parte di Lugh va ricercato ancora nel mito, infatti secondo gli antichi racconti Tiltu dovette prosciugare tutta la pianura di Breg per impedire una catastrofe ma alla fine dell'impresa morì dalla fatica, Lugh per commemorare la tutrice l'immortalò nella sua grande celebrazione estiva caratterizzata da particolari riti funebri. Il nome Lugh, come dicevo, ha diverse spiegazioni etimologiche, alcuni studiosi lo fanno derivare dal protoceltico lu-wgus, “energia che fluisce”, altri dalla radice celtica lugios ovvero “giuramento” - quest'ultima ipotesi motiva i legami che Giulio Cesare, nel suo De Bello Gallico, dichiara associando Lugh con Mercurio, Signore dei Giuramenti e del Commercio. Un'altra teoria affianca a Lugh il Dio nordico Lugus concentrando l'etimologia sul latino lugere “piangere, lamentarsi” confermando il carattere malinconico della festività unito naturalmente a quello ludico. L'identificazione con Lugus ormai è accertata, moltissimi epiteti del Dio sono anche di Lugh sebbene le fonti su Lugus sono molto carenti. Si è discusso sulla natura di Lugh come Dio della Luce e del Sole in linea con l'Estate, tuttavia analizzato i titoli si deduce che la divinità poteva presiedere non tanto alla luce solare quanto a quella delle Tempeste, dei Lampi – Ionnbeimnech “Feroce Percussore”, è un epiteto ricorrente che ricorda la forza luminosa scaturita sia dal lampo che dai temporali estivi. Lugh era anche conosciuto come Lugad Mal Trigòn “Figlio dei Tre Bracchi” sottolineando la natura triplice del Dio[1], veniva infatti rappresentato con tre volti o tre falli.
RITUALE
Addobbate l’Altare coi simboli e colori del Sabba. Disponete sull’Altare un cesto pieno di pannocchie e spighe di grano mentre a Sud qualche frutto stagionale. Consacratevi con olio di camomilla.
Eseguite un ballo lento volto alla concentrazione. Il praticante uomo porterà la Bacchetta fallica a simbolizzare il Dio nascente negli Inferi mentre la donna la Scopa Fallica indicante la potenza maschile unita al grembo (la parte terminante della scopa).
Radicamento e Centratura sul 3 Chakra.
Quando la concentrazione ed il silenzio saranno ripristinati, il praticante (o Sacerdote) inizierà il seguente canto introduttivo: Seme - Germoglio - Pianticella -- Albero - Frutto.
Creazione dello Spazio Sacro, sigillando con 4 Sei Heki.
Innalzamento del Cerchio con la Bacchetta.
Assunzione della Posizione della Dea (donna), del Dio (uomo).
Flagellazione di 9 colpi per purificare il corpo e lo spirito, innescando l’input estatico.
Segue il Tema Stagionale compiuto verso Sud nella posizione della Dea oppure tracciando un Choku Rei:
E’ giunto il tempo del Raccolto. Accorrete, rifornite le vostre dispense, cibate le vostre anime poiché la Tenebra è veloce come il Lampo. La Natura ha maturato i suoi frutti, il calore è arsura come il Sole che ha raggiunto il suo massimo Potere. Oh Possente Madre di noi tutti, che porti il frutto e il grano, greggi ed armenti, bambini ed eredi alle grandi tribù, in nome del tuo amore roseo, discendi su questo tuo figlio/figlia (nome).
Consacratevi nuovamente con l’olio.
Minuto di silenzio e meditazione. Segue l’Invocazione sempre a Sud impugnando la Bacchetta, assumete la posizione del Pentagramma:
Possente Signore del Sole, Astro Risplendente in Cielo, Apportatore di Vita sulla Terra, Bellezza Mistica che mai sfiorisce, discendi in questo luogo consacrato in tuo Nome. Tu, sei il Seme che germoglia vigoroso, la verga che riproduce la vita, dai capelli dorati come il grano maturo, dal corpo possente e focoso come il calore estivo, porta il Raccolto nella mia Vita, rendimi prospero e felice, innalzami nei Cieli facendomi assidere accanto al tuo Trono. Dio del Sole e dell’Estate discendi su questo tuo figlio/figlia (nome).
Tracciate un Pentagramma d’Invocazione del Fuoco.
Portate le il cesto si spighe e pannocchie a Sud in onore degli Dei.
Cibatevi dei Frutti del Raccolto meditando sulla loro importanza e visualizzando l’energia estiva entrare nel vostro corpo purificando i Chakra ed inondandoli di Luce.
Eseguite il Gioco della Candela.
Banchetto.
Tracciate un Pentagramma di Bando del Fuoco a Sud.
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Rituale di Mabon
Nel paganesimo, Mabon è uno degli otto sabbat che si celebra nell'equinozio d'autunno (il 22 o 23 settembre nell'emisfero settentrionale, il 20 o 21 marzo in quello meridionale).
La festività è una festa di ringraziamento per i frutti della terra e sottolinea la necessità di dividerli con gli altri per assicurarsi la benedizione del Dio e della Dea durante i mesi invernali.
Recitate il canto di benedizione:
Possano i poteri dell’Uno, La fonte di tutto il creato, Onnipresente, onnipotente, eterno; Possa la Dea, La Signora della Luna, Ed il Dio, Cacciatore Cornuto del Sole; Possano i Poteri degli Spiriti delle Pietre, Sovrani dei Regni Elementali;Possano i poteri delle Stelle sopra e della Terra sotto,E me che sono con Voi! Invocate la DeaDea Misericordiosa, Tu che sei regina degli Dei, Luce della Notte, Creatrice di tutte le cose selvagge e libere; Madre delle donne e degli uomini;Amante del Dio Cornuto e protettrice di tutti i Wiccan:Discendi, Ti Prego! Con il tuo raggio di Potere Lunare Qui nel mio Cerchio!
Invocate il Dio:
Dio LuminosoTu che sei Re degli Dei, Signore del Sole, Sovrano di tutte le cose selvagge e liberePadre delle donne e degli uomini;Amante della Dea della Luna e protettore di tutti i Wiccan:Discendi, Ti Prego! Con il tuo raggio di Potere Solare Qui nel mio Cerchio! Adessomettetevi in piedi di fronte all’altare, prendete il cesto con lefoglie fra le mani e sollevatelo adesso spargete le foglie facendo inmodo che cadano nel pavimento, all’interno del vostro cerchio.Pronunciate queste parole o qualcosa di simile:Cadono le foglie,I giorni si raffreddano.La Dea si ricopre del Suo nantello di Terra,Mentre Tu, o Grande Dio del Sole, navighi verso OccidenteVerso le Terre dell’eterno incanto,Avvolto dal freddo della notte.I frutti maturano,I semi cadono,Le ore del giorno comparano quelle della notte.Venti gelidi soffiano dal Nord il loro canto funebre.In questa apparente estinzione dei poteri della Natura,Oh Dea Benedetta, io so che la vita continua.Perchè non c’è Primavera senza raccolto,Così come non c’è vita senza morte.Che tu sia benedetto, o Dio Caduto,Mentre viaggi nelle terre dell’Inverno,E fra le braccia amorevoli della Dea.Adesso tornate ad appoggiare il cestino sull’altare e dite queste paole.O Dea misericordiosa della fertilità,Ho seminato e raccolto i semi delle mie azioni,Buone e Cattive.Dammi il coraggio di piantare semi di gioia ed amoreNell’anno che verrà, scacciando la miseria e l’odio.Insegnami i segretiDi un’esistenza saggia su questo pianeta,O luminosa Signora della notte!A questo punto se lo riterrete necessario potrete svolgere lavori dimagia. Dopo che terminerete di operare magicanente si praticherà la faseconclusiva.
Finito di celebrare il rito celebrate il Piccolo Banchetto:
Sollevate al cielo la coppa con del vino all’interno o un altro liquido( in
questo caso è bene il latte o vini speziati) con entrambe le mani e
dite:
Oh Dea dell’abbondanza e di misericordia,
Benedici questo vino ed infondilo del tuo amore.
In vostro nome,
Dea Madre e Dio Padre,
Io benedico questo vino!
Adesso
sollevate al cielo un piatto di dolci ( pane, biscotti volendo li
potreste confezionare voi per l’occasione ricordando che Imbolc è la
festa di prodotti caseari percio dolci a base di latte o panna sono
graditi)con entrambre le mani:
Oh potente Dio del raccolto,
Benedici questi dolci ed infondili del tuo amore.
In vostro nome,
Dea madre e Dio Padre,
Io benedico questi dolci ( o questo pane)!
Adesso potete concedare il vostro cerchio :
Addio spirito del Nord,
Io ti ringrazio per essere stato qui presente.Ritorna a potere.
Addio spirito dell’Est,
Io ti ringrazio per essere stato qui presente. Ritorna a potere.
Addio spirito del Sud,
Io ti ringrazio per essere stato qui presente. Ritorna a potere.
Addio spirito dell’Ovest,
Io ti ringrazio per essere stato qui presente. Ritorna a potere.
Blessed Be )O( Princess)
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Rituale di Samhain
Samhain 31 ottobre
Nota anche il nome di Halloween e Ognissanti. Attualmente è ancora una festa di tipo commerciale, pretesto per vivere una notte “diversa” in abiti carnevaleschi. Le origini della festa sono molto antiche. E' un momento di celebrazione legato ai defunti e quindi alla morte e alla chiusura. Per questo viene celebrata in un duplice aspetto : da un lato, è il momento dell'anno durante il quale il confine tra il mondo dei vivi e il regno dei morti si fa più sottile permettendoci di entrare in contatto con i defunti; dall'altro rappresenta la morte intesa come fine e chiusura, quindi un pretesto per definire tutto ciò che è rimasto in sospeso. E' inoltre il periodo dell'anno in cui le pratiche e le arti divinatorie risultano più semplici e immediate. Il momento è propizio per compiere incantesimo e rituali per liberarci di abitudini e ossessioni. Una tradizione tipica di Samhain è quella di preparare un cartiglio su quale scrivere l'abitudine di cui ci si vuole liberare per poi bruciarlo nel calderone. Le divinità celebrate in questo Sabba sono quelli legate al culto dei morti e alla discesa agli Inferi.
Rappresenta inoltre il momento in cui il Sole ci lascia – simboleggiando la morte del Dio per rinascere a Yule. In questa notte, si rende omaggio ad amici e congiunti che sono passati in un'altra vita. Poiché accettano la filosofia della reincarnazione, questa non è una festa malinconica, ma il sereno riconoscimento di un evento inevitabile dell'esistenza.
Con questo sabba termina un ciclo ed inizia l'anno nuovo. Questo sabba divide l'anno in due parti e segna l'inizio dell'inverno e delle tenebre. Considerato momento di passaggio, Calenda unisce i due mondi: quello in cui viviamo e il regno dei defunti. E' infatti il sabba dedicato ai nostri antenati (ripreso anche dal calendario cristiano) anche se per le streghe, la morte non è una fine ma solo l'inizio di un nuovo ciclo.
Samhain, capodanno celtico, è passaggio, soglia, conclusione e inizio.
E' conclusa la stagione del verde e inizia la vita del seme, il suo tempo nella terra prima della sua futura vita di pianta.
Samhain è il tempo dell'ultimo raccolto, degli ultimi frutti, i più dolci e ricchi che ci sosterranno nel lungo inverno.
Ed è l'inizio dell'attesa, del tempo interiore della preparazione, del buio. Il tempo in cui i semi dimorano nella terra quieta.
E' il buio da cui tutto ha inizio, il silenzio da cui sorgerà la prima vibrazione, quel vuoto iniziale che deve essere, perchè possa compiersi la nascita.
Tempo prezioso e necessario. Tempo di riposo e di ascolto silenzioso.
Soglia di questo passaggio, del limitare tra vita, morte e vita, Samhain è porta aperta fra le dimensioni del tempo e delle esistenze.
Custode di questa soglia è Ecate, antica dea che ne detiene le chiavi.
Nella danza della vita, Smahain è il tempo del ritiro, dell'interiorità, l'occasione di andare nelle profondità del nostro essere. Per farlo, abbiamo bisogno di spogliarci di ciò che è esteriore, di lasciar andare quegli attaccamenti e aspetti di noi che non appartengono alla nostra essenza. E' l'inizio del tempo in cui stiamo con noi stessi, per ritrovare il nostro nucleo prima di riaffacciarci di nuovo al mondo.
Samhain è quindi il tempo in cui il semestre scuro comincia. È la fine del ciclo agricolo e della raccolta finale. Qualunque cosa lasciato nei campi dopo Samhain, è proibito raccoglierlo
Rituale
Sull'altare si mettono mele, melegrane, zucche, zucchine, ed altri frutti del tardo autunno. Vanno bene anche fiori autunnali come calendule e crisantemi. Si scrive su di un pezzo di carta un aspetto della vita del quale desideriamo liberarci: rabbia, un'abitudine dannosa, sentimenti riposti male, malattie. Inoltre ci deve essere di fronte all'altare un calderone o un altro oggetto simile. Ci dovrebbe essere anche un disco piatto segnato con un simbolo di una ruota con otto raggi.
Prima del rituale, ci si siede tranquillamente a pensare ad amici e persone care che non ci sono più. Senza disperate. Sapendo che sono andati verso cose superiori. Tenendo fermo nella mente il fatto che la realtà fisica, non è quella assoluta, e che le anime non muoiono mai.
Si apre il cerchio dichiarando le intenzioni :
Samhain è il capodanno celtico, ed è diventato anche il capodanno wicca. Questa è la notte in cui la Dea entra nel Mondo di Sotto per confrontarsi con il Dio nel suo aspetto di Signore della morte e della rinascita, il padrone del tempo. La ruota inizia a girare, seguendo i passi della Dea e del Dio , che coraggiosamente scende nel regno degli spiriti. E cosi iniziamo a scendere in profondità dentro noi stessi, e nella dimensione della realtà in cui vivono gli spiriti.
Questa notte il velo tra i mondi è più sottile, e noi onoriamo gli spiriti dei nostri antenati. In questa notte sacra noi diamo loro il benvenuto con amore, perché ci possano fare visita e possiamo parlare con loro. In questa notte sacra, siamo liberi di muoverci indietro e avanti nel tempo per vedere le nostre vite passate e per trovare i sogni che diventeranno il nostro destino.
A Samhain cerchiamo di capire noi stessi e i nostri viaggi spirituali mentre entriamo nel tempo del sogno .Lasciamo andare il nostro vecchio io, logora forma dell'esistenza, e nel regno dello spirito, dove la forma non esiste più, cerchiamo un sogno, perchè tutte le nuove vite iniziano prima di tutto coun sogno.
E' giunta l'ora del cambiamento. Lasciamo la luce e nell'oscurità ci addentriamo. Eppure con gioia lo facciamo, perché sappiamo che è solo un altro giro della potente Ruota dell'Anno. In questo periodo dell'anno i varchi tra i mondi sono aperti. Chiamiamo i nostri antenati, i nostri cari perchè attraversino questi varchi e si uniscono a noi. Li invitiamo a festeggiare con coloro che amano.
Si invocano le Divinità
Si solleva una melagrana e, con il coltello dal manico bianco ben pulito, si buca la scorza del frutto. Si prendono alcuni semi e si mettono sul piatto con su disegnata la ruota.
Si solleva la bacchetta, e ci mette i di fronte all'altare dicendo :
In questa notte di Samhain Io segno il Tuo passaggio,
O Re Sole, dal tramonto alla Terra della Giovinezza.
Io segno anche il passaggio di tutti quelli che sono andati prima,
E di quelli che andranno dopo.
O Dea Graziosa, Madre Eterna,
Tu che desti alla luce colui il quale ora è caduto,
Insegnami a scoprire che nel tempo della più grande oscurità,
C'è la più grande luce.
Si assaggiano i semi della melagrana si guarda il simbolo con otto raggi sul piatto; la ruota dell'anno, il ciclo delle stagioni, la fine e l'inizio di tutto il creato.
Si accende un fuoco nel calderone (va bene una candela).Ci si siede di fronte ad esso, tenendo il pezzo di carta in mano, ed osservando la fiamma dicendo :
O Saggia della Luna Calante,
Dea della notte stellata,
Io creo questo fuoco nel Tuo calderone
Per trasformare ciò che mi tormenta.
Possano le energie invertirsi:
Dall'oscurità: luce!
Dal male: bene!
Dalla morte: nascita!
Si da fuoco al pezzo di carta con le fiamme del calderone Si osservano le fiamme del fuoco e poi si dice :
Siamo sulla breccia del tempo, perchè questo giorno non appartiene al vecchio anno né a quello nuovo. Poiché non vi è distinzione tra gli anni, non vi è distinzione neanche tra i mondi. Coloro che abbiamo conosciuto e amato in passato sono liberi di ritornare da noi in questo luogo. Che ciascuno di voi, a suo modo, si metta in comunicazione e percepisca la presenza di una persona cara che ritiene perduta. E da questo ricongiungimento tragga forza. Sappiate che non c'è fine né inizio. Tutto gira costantemente, in una danza a spirale che gira e rigira senza mai arrestarsi. In questo punto di svolta, Samhain è la sacra festa che segna la fine dell'estate e l'inizio dell'inverno: un tempo per celebrare, un tempo per salutare il Dio che inizia il suo viaggio nel tunnel dell'oscurità alla fine del quale risplende la luce di nostra Signora. Il vecchio anno si conclude, Il nuovo anno va ad iniziare. La Ruota gira e gira ancora.
Salutiamo la nostra Signora
Diamo il benvenuto al nostro Signore
La Dea –Estate alla fine si avvicina
Il Dio Inverno i suoi primi passi muove sul sentiero
Salute e arrivederci
Graziosa Dea, ti ringraziamo per le gioie dell'estate
Ti ringraziamo per l'abbondazna;
per i frutti , il raccolto, la mietitura
Ritorna ancora quando la Ruota girerà
Per restare di nuovo con noi.
Anche se nostro Signore accetta il mano,
accompagniamolo nell'oscurità,
per poi ritornare nella luce.
Indicando il fuoco :
Ecco il simbolo del nostro Signore:
colui che governa la Morte e ciò che sta al di là;
colui che dimora nell'Oscurità;
il Marito/Fratello della luce
Possa egli proteggerci e guidarci
In tutto ciò che facciamo,
dentro e fuori questo Cerchio
Con la nostra Signora al suo fianco,
possa farci superare le difficoltà
e accompagnarci con speranza verso la luce.
Ora volendo si può svolgere qualche lavoro magico, dopo di che si celebra il banchetto semplice e infine si rilascia il cerchio
Tradizioni di Samhain
Nella notte di Samhain è tradizione lasciare un piatto di cibo fuori di casa per le anime dei defunti. Una candela messa sulla finestra li guida verso la terra dell'estate eterna, e seppellire mele nella dura terra “nutre” i trapassati nel loro viaggio.
Per il cibo, barbabietole, rape, mele, grano, noci, pan di zenzero, sidro, vini pasticciati, e zucche, sono piatti appropriati, così come i piatti di carne
