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Rituale di Matrimonio:

 

Le nozze, presso i Northern Gods, rappresentano non solo una unione spirituale e materiale tra due persone ma la trasmissione di un valore attraverso la generazione. Simbolo di tutto ciò è la trassmissione del Sangue. Trattandosi di un impegno non solo formale e privato, la cerimonia viene svolta con carattere solenne e al cospetto dell'intero Clan. Gli Sposi possono invitare amici anche al di fuori del Clan, purché questi siano consapevoli della sacralità del rituale e si comportino di conseguenza. Anche l'abbigliamento dovrà essere adeguato : i membri del Clan in linea di massima indosseranno l'armatura. Lo sposo avrà l'accortezza di non usare i guanti e così la sposa se deciderà di indossare anche lei l'armatura... ma a lei è data facoltà di scegliere se sfoggiare (unica concessione alla femminile vanità, eheheh) invece una veste più muliebre. 

Quello che segue è un esempio di rituale di matrimonio pagano, adattato ai nostri fabbisogni con un minimo di accorgimenti. Per esempio se vi sono due Sacerdoti ad ufficiare, si alterneranno recitando in modo che di norma la Sacerdotessa si rivolgerà allo Sposo e il Sacerdote alla Sposa. Nell'ultima parte la Sacerdotessa recherà il pane ed il sale, il Sacerdote praticherà le incisioni. L'ultima invocazione sarà recitata per la prima parte dalla Sacerdotessa, per quella conclusiva dal Sacerdote.

 

Come si usa il testo seguente: il/i sacerdote/i copiano il testo in rosso su un foglio di Word o altro programma di scrittura... ne incollano una frase alla volta nella finestra di testo del "browser Imvu", così da farle pronunciare al proprio personaggio una frase per volta.

Idem per gli sposi... ho evidenziato in blù le frasi dello Sposo, in verde quelle della Sposa. Le "azioni" (che possono essere recitate tra asterischi (*) come in ogni GdR oppure omesse sono rimaste in bianco. Al posto dei puntini, ovviamente vanno posti i nomi dei due malcapitati...(ok, questa era una annotazione tipicamente "vaniana").


Rituale

Il Sacerdote si posiziona con la schiena all’altare. Lo sposo e la sposa gli s’inginocchiano davanti.

Officiante: "Chi si presenta per essere unito nell’amore e nel vincolo del Sangue al cospetto della Dea? Qual è il tuo nome, Uomo? Qual è la tua Casata?”

lo sposo risponde: “il mio nome è …… della Casata….”.

Officiante: “Chi si presenta per essere unito nell’amore e nel vincolo del Sangue al cospetto del Dio? Qual è il tuo nome, Donna ? Qual è la tua Casata?”

la sposa risponde: “il mio nome è …… della Casata ….”.

L’Officiante dice “…… e …… voi siete i benvenuti!”

L’Officiante dice: “l’Unità è Equilibrio e l’Equilibrio è Unità. L’Unità è nel Sangue e nel Sangue la Vita si trasmette. Ascoltate le mie parole ed intendetele.”

L’Officiante prende in mano la Spada e innalzandola sugli sposi dice:

“La spada che io innalzo è il simbolo dell’Aria. Sappiate e ricordate che questo è l’elemento della Vita, dell’intelligenza, dell’ispirazione che ci fa andare avanti. Per questa Spada io invoco su questa Unione il potere della Mente.”

L’Officiante prende l’Athame, lo innalza sugli sposi e dice:

“L’Athame che io innalzo è il simbolo del Fuoco. Sappiate e ricordate che il fuoco è l’elemento della Luce, dell’energia, del vigore che ci scorre nelle vene. Per questo Athame io invoco su questa Unione il potere della Volontà.”

L’Officiante prende ora il Calice, lo innalza sugli sposi e dice:

“Il Calice che io innalzo è il simbolo dell’Acqua. Sappiate e ricordate che l’Acqua è l’elemento dell’Amore, della crescita, dell’abbondanza della Grande Madre. Per questo Calice io invoco su questa Unione il potere del Desiderio.”

Gli sposi bevono un sorso di acqua l’Officiante li asperge con la stessa. Poi, posato il Calice, prende la Lancia  e la innalza sugli sposi, e dice:

“La Lancia è il simbolo della Terra. Sappiate e ricordate che la Terra è l’elemento della Legge, della solidità, delle certezze che non vengono smosse. Per questa Lancia io invoco su questa Unione il potere della Costanza.”.

Officiante: “io invoco la Triplice Dea su questa sposa, che possa essere la risvegliatrice e la rigeneratrice, che possa vivere nella pienezza della vita. Assumerà la corona del mondo sotterraneo e rinascerà attraverso le onde del mare primordiale. Farà tutto ciò in Suo nome. Che sia benedetta.

Io invoco il Sommo Dio su questo sposo, che possa sentire la chiamata della sua sposa e possa essere risvegliato, così che diventi Colui che Crea. Farà tutto ciò in Suo nome. Che sia benedetto.”

Gli sposi si alzano e rispondono: “E benedetta sia la nostra Stirpe, onorato sia il nostro Sangue”

 

L’Officiante dice ora alla sposa: “Ripeti dopo di me: “per il seme e la radice, per il fusto e la gemma, per la foglia e il fiore e il frutto, per la vita e l’amore, nel nome della Triplice Dea io, ……, prendo te ……, nella mia mano, nel mio cuore e nel mio spirito, dal risveglio del sole e al corso delle stelle. Nessuna morte potrà separarci; nell’eternità noi rinasceremo nello stesso tempo e nello stesso spazio, e ci rincontreremo, e capiremo, e ricorderemo e ci ameremo ancora.”

La sposa ripete la frase, prendendo la mano destra dello sposo nella sua destra.

“per il seme e la radice, per il fusto e la gemma, per la foglia e il fiore e il frutto, per la vita e l’amore, nel nome della Triplice Dea io, ……, prendo te ……, nella mia mano, nel mio cuore e nel mio spirito, dal risveglio del sole e al corso delle stelle. Nessuna morte potrà separarci; nell’eternità noi rinasceremo nello stesso tempo e nello stesso spazio, e ci rincontreremo, e capiremo, e ricorderemo e ci ameremo ancora.”

Officiante allo sposo: “Ripeti dopo di me“ per il seme e la radice, per il fusto e la gemma, per la foglia e il fiore e il frutto, per la vita e l’amore, nel nome del Sommo Dio io, ……, prendo te ……, nella mia mano, nel mio cuore e nel mio spirito, dal risveglio del sole e al corso delle stelle. Nessuna morte potrà separarci; nell’eternità noi rinasceremo nello stesso tempo e nello stesso spazio, e ci rincontreremo, e capiremo, e ricorderemo e ci ameremo ancora.”

Lo sposo ripete la frase tenendo la mano destra della sposa nella sua mano destra.

“per il seme e la radice, per il fusto e la gemma, per la foglia e il fiore e il frutto, per la vita e l’amore, nel nome del Sommo Dio io, ……, prendo te ……, nella mia mano, nel mio cuore e nel mio spirito, dal risveglio del sole e al corso delle stelle. Nessuna morte potrà separarci; nell’eternità noi rinasceremo nello stesso tempo e nello stesso spazio, e ci rincontreremo, e capiremo, e ricorderemo e ci ameremo ancora.”

 

L’ Officiante si avvicina ora agli sposi e offre loro il pane e il sale che gli sposi dividono :

"Possa la vostra Casa essere lieta e prosperare, possa essa rappresentare accogliente riparo per l’Ospite e insuperabile bastione per il Nemico. Possa il Sangue trasmesso e versato renderla onorata tra tutte."

L’Officiante impugna l’Athame e pratica una piccola incisione sul polso destro dello sposo.

“Col Sangue si trasmetta l’Altitudine dell’anima”

Pratica quindi una piccola incisione sul polso sinistro della sposa.

“Col Sangue si trasmetta la Profondità dello spirito”

L’Officiante, riposto l’Athame, unisce i polsi degli sposi facendo combaciare le incisioni.

La sposa: Che il nostro Sangue sia saldo come l’Acciaio.

Lo sposo: Che il nostro Sangue fluisca come Luce.

Officiante : “possano il Sole e la Luna e le stelle, e questi nostri fratelli e sorelle essere testimoni perché …… e …… sono stati uniti nella gioia nel segno del Sangue e della Stirpe. E possano gli Dei tutti vegliare su di loro e sulla loro Casa.”


Tutti rispondono “che sia così!”

 

Il testo sopra riportato è chiaramente ispirato al rituale "Wiccan" (neo pagano) che riporto qui di seguito... tale matrimonio prevede che vi siano due Officianti (e ovviamente due sposi, lol). Le frasi della Sacerdotessa sono evidenziate in giallo.(Fonte: Matrimonio Wiccan - La Wicca)

 

 

La Sacerdotessa e il Sacerdote ora si posizionano con la schiena all’altare. Lo sposo davanti alla Sacerdotessa e la sposa davanti al Sacerdote, al Centro del Cerchio.

La Sacerdotessa chiede:
"Chi si presenta per essere unito nell’amore innanzi alla Dea? Qual è il tuo nome, Uomo?”

lo sposo risponde: “il mio nome è ……”.

Il Sacerdote chiede:
“Chi si presenta per essere unito nell’amore innanzi al Dio? Qual è il tuo nome, Donna?”

la sposa risponde: “il mio nome è ……”.

La Sacerdotessa dice “…… e …… noi vi salutiamo con gioia!”

La Congrega ora forma un Cerchio intorno agli sposi e girando canta la Runa delle Streghe del rituale formale : “ Eko eko Azarak…”. Conclusa la Runa la congrega si riposiziona intorno al perimetro del Cerchio.

La Sacerdotessa dice: “l’Unità è Equilibrio e l’Equilibrio è Unità. Ascoltatemi ora e capite.”

Prende in mano il Bastone e innalzandolo sugli sposi dice:

“Il Bastone che io innalzo è il simbolo dell’Aria. Sappiate e ricordate che questo è l’elemento della Vita, dell’intelligenza, dell’ispirazione che ci fa andare avanti. Per questo Bastone di Aria io invoco su questa Unione il potere della Mente.”

La Sacerdotessa disegna un pentacolo di invocazione con il Bastone davanti agli sposi e poi lo posa. Il Sacerdote prende l’Athame, lo innalza sugli sposi e dice:

“L’Athame che io innalzo è il simbolo del Fuoco. Sappiate e ricordate che il fuoco è l’elemento della Luce, dell’energia, del vigore che ci scorre nelle vene. Per questo Athame io invoco su questa Unione il potere della Volontà.”

Con l’Athame il Sacerdote traccia il pentacolo di invocazione sugli sposi e poi lo posa. La Sacerdotessa prende ora il Calice, lo innalza sugli sposi e dice:

“Il Calice che io innalzo è il simbolo dell’Acqua. Sappiate e ricordate che l’Acqua è l’elemento dell’Amore, della crescita, dell’abbondanza della Grande Madre. Per questo Calice io invoco su questa Unione il potere del Desiderio.”

Gli sposi bevono un sorso di acqua e poi la Sacerdotessa li asperge con la stessa, poi posa il Calice. Il Sacerdote prende il Pentacolo e lo innalza sugli sposi, poi dice:

“Il Pentacolo è il simbolo della Terra. Sappiate e ricordate che la Terra è l’elemento della Legge, della solidità, delle certezze che non vengono smosse. Per questo Pentacolo io invoco su questa Unione il potere della Costanza.”.

Il Sacerdote fa toccare il Pentacolo dagli sposi poi lo posa. Poi dice “Ascoltate le parole della Grande Madre…”, introducendo l’Incarico, che prosegue fino in fondo.

Concluso l’Incarico il Sacerdote dice:

“…venne la dorata Afrodite, non come vergine, ma come la Risvegliatrice, il Desiderio Primo. Attraverso lo spazio lei chiamò e il Padre iniziò il suo corteggiamento. Lei Lo risvegliò al desiderio e il mondo fu creato. Lei, la Risvegliatrice dell’Umanità.”

La Sacerdotessa prosegue:

“…ma tutte le cose sono una cosa. Tutte le Dee sono una Dea che è in tutte le Donne. Vergine e desiderosa, donatrice di vita e portatrice di morte. Lei è la Sorgente della creazione e per lei il Grande Padre si risveglia al desiderio. Per Lei lui crea.”

Il Sacerdote dice:

“Nel viso di ogni donna gli uomini possono scorgere il volto della Dea, vedere le sue fasi attraverso il flusso e il ritorno al desiderio, al quale la loro anima risponderà. Ascoltate la sua chiamata…”.

La Sacerdotessa dice:

“io invoco la Grande Dea su questa sposa, che possa essere la risvegliatrice e la rigeneratrice, che possa vivere nella pienezza della vita. Assumerà la corona del mondo sotterraneo e rinascerà attraverso le onde del mare primordiale. Farà tutto ciò in Suo nome. Che sia benedetta.”

Il Sacerdote dice:

“io invoco il Grande Dio su questo sposo, che possa sentire la chiamata della sua sposa e possa essere risvegliato, così che diventi Colui che Crea. Farà tutto ciò in Suo nome. Che sia benedetto.”

Il sacerdote dice ora alla sposa: “Ripeti dopo di me: “per il seme e la radice, per il fusto e la gemma, per la foglia e il fiore e il frutto, per la vita e l’amore, nel nome della Dea io, ……, prendo te ……, nella mia mano, nel mio cuore e nel mio spirito, dal risveglio del sole e al corso delle stelle. Nessuna morte potrà separarci; nell’eternità noi rinasceremo nello stesso tempo e nello stesso spazio, e ci rincontreremo, e capiremo, e ricorderemo e ci ameremo ancora.”

La sposa ripete la frase dopo il Sacerdote, prendendo la mano destra dello sposo nella sua destra.“per il seme e la radice, per il fusto e la gemma, per la foglia e il fiore e il frutto, per la vita e l’amore, nel nome della Dea io, ……, prendo te ……, nella mia mano, nel mio cuore e nel mio spirito, dal risveglio del sole e al corso delle stelle. Nessuna morte potrà separarci; nell’eternità noi rinasceremo nello stesso tempo e nello stesso spazio, e ci rincontreremo, e capiremo, e ricorderemo e ci ameremo ancora.”

La sacerdotessa dice allo sposo: “Ripeti dopo di me: “per il seme e la radice, per il fusto e la gemma, per la foglia e il fiore e il frutto, per la vita e l’amore, nel nome della Dea io, ……, prendo te ……, nella mia mano, nel mio cuore e nel mio spirito, dal risveglio del sole e al corso delle stelle. Nessuna morte potrà separarci; nell’eternità noi rinasceremo nello stesso tempo e nello stesso spazio, e ci rincontreremo, e capiremo, e ricorderemo e ci ameremo ancora.”

Lo sposo ripete la frase tenendo la mano della sposa nella sua mano destra “per il seme e la radice, per il fusto e la gemma, per la foglia e il fiore e il frutto, per la vita e l’amore, nel nome della Dea io, ……, prendo te ……, nella mia mano, nel mio cuore e nel mio spirito, dal risveglio del sole e al corso delle stelle. Nessuna morte potrà separarci; nell’eternità noi rinasceremo nello stesso tempo e nello stesso spazio, e ci rincontreremo, e capiremo, e ricorderemo e ci ameremo ancora.”

La Sacerdotessa lega con un nastro morbido le mani dei due sposi e i testimoni danno loro gli anelli. Gli sposi si scambiano gli anelli.

Il Sacerdote dice:

“possano il Sole e la Luna e le stelle, e questi nostri fratelli e sorelle essere testimoni perché …… e …… sono stati uniti nella gioia nel segno della Dea e del Dio. E possano la Dea e il Dio benedirli sempre.”

Tutti rispondono “che sia così!”

La Sacerdotessa prende la scopa da dietro l’altare e la lascia giù per terra, di fronte alla coppia, che la salta, mano nella mano. Poi la Sacerdotessa riprende la scopa e la ripone dietro all’altare.

Viene fatta la benedizione del Vino e dei dolci e poi i festeggiamenti e il Banchetto.

 


 

 

 

 

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